Orfeo che canta
Per questo modello Andreotti fu spinto dalla richiesta di Marcello Piacentini di collocare un'opera nel Mausoleo che aveva progettato per il conte Arturo B. Ottolenghi e sua moglie Herta De Wedekind ad Acqui Terme. Ma nel proporre l'opera, Piacentini suggerisce anche il tema, come in una lettera ad Andreotti del 28 luglio 1930: “un gruppo da scolpire in una pietra pregiata (basalto, granito, porfido) 'esprimente' la lotta di un uomo con un leone, la lotta dello spirito contro la forza bruta”. Andreotti non ha gradito il tema suggerito, poiché al contrario, nel canto di Orfeo ha visto la vittoria dello spirito che ha voluto sottolineare”. Comunque l'opera, sia in questa versione che in quella precedente, non andò mai ad Acqui Terme: in quel Mausoleo non c'era posto per gruppi scultorei, anche se, in un primo momento, i coniugi Ottolenghi avevano pensato di collocarvi il gruppo dell'Affrico e del Mensola.
Piano: Terzo
Sala: Opere della Maturità
Anno: 1930-31
Autore: Libero Andreotti