Pietà Stavropulos
L’artista lavorò a questa Pietà subito dopo quella di Santa Croce, rinnovando ancora una volta un tema che aveva stimolato anche soluzioni variegate e originali, come testimoniano i modelli preparatori, creando così un'opera del tutto nuova per monumentalità e sacralità. Nel 1934, dopo la sua morte, viene presentata alla Biennale di Venezia la fusione in bronzo eseguita da Vignali coadiuvato dai suoi allievi Innocenti, Berti e Gelli. Della sua volontà è testimonianza in una lettera ad Aldo Carpi in data 21 maggio 1926: “sto mettendo su un altro gruppo della Pietà che dovrebbe essere la mia cordiale vendetta sull’altro di Santa Croce, ormai al suo posto”. Andreotti ideò e realizzò questa ‘Pietà’ per una cordiale vendetta nei confronti dell’altra, presente nel ‘Monumento alla Madre Italiana’ che nel 1926 (all’inaugurazione) suscitò molte polemiche.
Piano: Terzo
Sala: Opere della Maturità
Anno: 1926 ca.
Autore: Libero Andreotti