Brandano pescatore
Modello di un’ulteriore elaborazione del ritratto di Brandano pescatore di cui è in una lettera in data 22 febbraio ‘29 ad Aldo Carpi: “Lavoro sempre a santificare Brandano che doveva essere il Battista e, in questi ultimi giorni, mi pare di incamminarmi verso la soluzione, si che mi rincresce di dover interrompere. Sono ancora troppe le idee che mi assalgono per poter lasciare il lavoro, aspetto che siano tutte morte per servire quella che rimarrà”. Di questa tormentata elaborazione è notizia anche in una lettera in data 12 ottobre 1929 indirizzata alla moglie Margherita: “Sto modellando un San Giovanni Battista... ma è veramente un San Giovanni? Ora è un San Giovanni, ora è un pescatore, ora è soltanto ‘Brandano’ che pesca. Cosa farò alla fine? Che modo di procedere è questo? Vado come alla scoperta di ciò che...sarà...mio Dio!”. A proposito di Brandano (al secolo Bartolomeo Carosi da Petroio, vissuto dal 1483 al 1554) si riporta uno scritto di Raffaello Franchi (1939): “Profeta senese che gettato nel Tevere dentro un sacco, per avere in San Pietro ammonito a pentirsi Pontefice e Cardinali, ne uscì fuori tutto infangato, quasi spettro vindice della coscienza”. Una immagine scolpita di Brandano è custodita a Siena, presso l’Opera del Duomo, e mostra una fluentissima barba.
Piano: Terzo
Sala: Opere della Maturità
Anno: 1928-29
Autore: Libero Andreotti